
Sala 21 - Il Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi
Il "Cantico delle creature", scritto da San Francesco d'Assisi, è una delle prime poesie in lingua italiana e una celebrazione della natura e della vita. Composto probabilmente nel 1225, il poema esprime il profondo amore di Francesco per la creazione, vedendo in essa riflesso il divino.
Struttura e contenuto
1. Lode a Dio: Il cantico inizia con una lode a Dio, evidenziando come tutte le creature, dal sole alla luna, dall'acqua al fuoco, siano manifestazioni della sua grandezza.
2. Elementi naturali: Ogni creatura viene descritta con affetto, sottolineando il suo ruolo nell'armonia del creato. Francesco parla del "Fratello Sole", della "Sorella Luna" e delle "Sorelle Stelle", personificando gli elementi naturali.
3. Relazione tra uomo e natura: Il cantico esprime una visione di interconnessione tra l'umanità e la natura, sottolineando che tutti gli esseri viventi condividono un legame profondo.
4. La povertà e la sofferenza: Francesco include anche la "Sorella Povertà", riconoscendo la bellezza e la dignità della vita semplice e delle persone in difficoltà.
Temi principali
- Unità del creato: La celebrazione della bellezza della natura come riflesso della gloria di Dio.
- Spiritualità: La natura è vista come un mezzo per avvicinarsi a Dio.
- Umiltà: L'importanza della povertà e dell'umiltà, centrali nel messaggio di Francesco.
Importanza
Il "Cantico delle creature" è considerato un testo fondamentale non solo per la spiritualità cristiana, ma anche per la letteratura e l'ecologia, anticipando concetti di rispetto e cura per l'ambiente che sono attuali anche oggi. La sua visione integrata del mondo naturale ha ispirato generazioni a riflettere sul nostro rapporto con la terra e le sue creature.
«Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l'onore e ogni benedizione.
A te solo, o Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti.
Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente per il signor fratello sole, il quale è la luce del giorno e tu tramite lui ci illumini: è bello e raggiante con grande splendore e di te, Altissimo, porta il segno.
Lodato sii, o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, chiare preziose e belle.
Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l'aria e per il cielo; per quello nuvoloso e per quello sereno, per ogni stagione tramite la quale alle creature dai sostentamento.
Lodato sii, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
Lodato sii, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. Egli è bello, giocondo, robusto e forte.
Lodato sii, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci sostiene e ci governa: produce diversi frutti, con fiori variopinti ed erba.
Lodato sii, mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, e sopportano dolori e malattie.
Beati quelli che li sopporteranno serenamente, perché da te, Altissimo, saranno coronati.
Lodato sii, mio Signore, per la nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun uomo che vive può scappare; guai a quelli che moriranno mentre sono in peccato mortale.
Beati quelli che troveranno la morte mentre rispettano le tue volontà. In questo caso la morte spirituale non farà loro alcun male.
Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.»

sopra: San Francesco d'Assisi predica agli uccelli - dipinto di Bruno Bramanti