
SALA 13 - Benedetto ed Ilario
Sala espositiva dedicata ai due Santi Ilario e Benedetto
«Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento della storia sono uomini che, attraverso una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo. (...) Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini.
Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia il quale, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce, a ritornare e a fondare Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo»
(J. Ratzinger, "L'Europa nella crisi delle culture", Subiaco, 1° aprile 2005).
chi era ..... San Benedetto da Norcia
(Norcia, 480 circa - Montecassino 547 circa), fondatore dell'ordine dei Benedettini.
Viene venerato da tutte le chiese cristiane che riconoscono il culto dei santi. San Gregorio Magno, nel II Libro de I Dialoghi - l'unica nostra fonte storica sul santo di Norcia -, delinea il percorso della sua vita e la sua fisionomia spirituale.
Si diresse verso Cassino dove, sopra un'altura, fondò il monastero di Montecassino, edificato sopra i resti di templi pagani e con oratori in onore di san Giovanni Battista, da sempre ritenuto un modello di pratica ascetica, e di san Martino di Tours, celebre monaco e vescovo della Gallia.
Nel monastero di Montecassino Benedetto compose la sua Regola verso il 540. Prendendo spunto dalla tradizione monastica precedente - Padri del deserto, Cassiano, Basilio, Agostino, probabilmente l'anonima Regula Magistri - egli combinò l'insistenza sulla buona disciplina con il rispetto per la personalità umana e le capacità individuali, nell'intenzione di fondare una scuola del servizio del Signore, in cui speriamo di non ordinare nulla di duro e di rigoroso.
La Regola, umana e saggia sintesi del Vangelo, nella quale si organizza nei minimi particolari la vita dei monaci all'interno di una "corale" celebrazione dell'Opus Dei, cioè della liturgia quotidiana, diede nuova ed autorevole sistemazione alla complessa, ma spesso vaga e imprecisa, precettistica monastica precedente. I due cardini della vita comunitaria sono il concetto di stabilitas loci (l'obbligo di risiedere per tutta la vita nello stesso monastero contro il vagabondaggio allora piuttosto diffuso di monaci più o meno "sospetti") e la conversatio, cioè la buona condotta morale, la carità reciproca e l'obbedienza all'abate, il "padre amoroso" (il nome deriva proprio dal siriaco abba, "padre") mai chiamato superiore, e cardine di una famiglia ben ordinata che scandisce il tempo nelle varie occupazioni della giornata durante la quale la preghiera e il lavoro si alternano nel segno del motto ora et labora ("prega e lavora"), con il sostegno della lectio divina, cioè la meditazione della Parola di Dio.
chi era .... Sant'Ilario di Poitiers
Ilario nacque a Poitiers, in Francia, nell'anno 310 circa, in seno al paganesimo, da una delle più illustri famiglie della nazione.
Un giorno si mise a leggere la Sacra Bibbia, e giunto alle parole: 'Ego sum qui sum: Io sono Colui che sono', ne fu fortemente impressionato.
Morì l'anno 368. Negli scritti che ci ha lasciato, si trova uno stile nobile, fiorito, sublime, ma più che tutto, un vero spirito di pietà; egli non ebbe altro fine che far conoscere il nome santo di Dio, ed infuocare i cuori della sacra fiamma del suo amore.
La storia di Sant'Ilario, patrono di Malcontenta, ed il suo pensiero teologico è ben raccontato nel sito web a lui dedicato: https://www.santilariodipoitiers.it/
Nel futuro Museo fisico saranno esposti, in questa sala, riproduzioni fedelissime di opere pittoriche raffiguranti questi due grandi Santi della nostra Storia, importanti non solo per la formazione del pensiero cristiano ma anche per l'identità europea.